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Approccio ad ampio impatto

La Rete incentrata sulla famiglia apporta benefici concreti, comprovabili e sostenibili per i bambini, le famiglie, i professionisti e l’intera società.

La rete incentrata sulla famiglia ha effetti positivi per tutti.

L’approccio della rete incentrata sulla famiglia porta a cambiamenti sociali e va a vantaggio di tutti: bambini, famiglie, professionisti e società in generale. Per una maggiore chiarezza, i vantaggi sono suddivisi per gruppo target nel paragrafo seguente.


Per i bambini

Più salute e pari opportunità

L’obiettivo della Rete incentrata sulla famiglia è garantire che tutti i neonati e i bambini piccoli possano crescere in un ambiente che promuova il loro sano sviluppo. In questo modo si contrastano i deficit di sviluppo riscontrati nei bambini al momento dell’ingresso nel sistema scolastico e si rafforzano la salute mentale e il benessere generale dei bambini e degli adolescenti, ma anche dei loro genitori. Infatti, la prima infanzia influenza la salute e le opportunità sociali per tutta la vita.


Per i genitori

Un sostegno più mirato

I primi anni con un bambino sono impegnativi e molti genitori hanno bisogno di sostegno per quanto riguarda l’educazione, la salute o la conciliabilità di famiglia e lavoro. Spesso è difficile trovare le offerte adeguate. La rete incentrata sulla famiglia facilita l’accesso alle offerte di sostegno, grazie ai professionisti che accertano sistematicamente se vi siano situazioni di stress indirizzando, in tal caso, le famiglie alle offerte adeguate. La persona che accompagna la famiglia è la persona di riferimento per le famiglie con situazioni di stress complesse e le aiuta attivamente a superare momenti di grande difficoltà. L’approccio è orientato ai bisogni e rispetta l’autonomia della famiglia, che viene incontrata su un piano di parità.

 

Esempi di casi

Dopo la nascita del secondo figlio, la signora Rust è sempre più spesso confrontata a momenti di sfinimento, sconforto e apatia. Durante una delle sue ultime visite, la levatrice nota che la signora Rust sembra eccessivamente stanca, poco concentrata e ha difficoltà a rispondere ai bisogni dei due figli; nell’ingresso si accatasta la corrispondenza. La signora Rust riferisce anche di avere problemi con il compagno. La levatrice riconosce i molteplici stress che gravano sulla giovane famiglia e sospetta che la madre mostri segni di una depressione post-partum. Con tatto affronta con lei l’argomento e le propone un sostegno da parte del servizio di accompagnamento delle famiglie, che conosce grazie alla rete per la prima infanzia locale. La professionista che accompagna la famiglia fa visita alla signora Rust, discute con lei della situazione e ne chiarisce i bisogni. Insieme elaborano possibili soluzioni. Grazie all’aiuto professionale e all’attivazione di varie offerte di sostegno (aiuto alla famiglia per i prossimi mesi, psicoterapia e gruppo di gioco per il figlio maggiore Tim) vengono instaurate una rete di sostegno stabile e una quotidianità gestibile per la famiglia. Dopo mesi di intenso sostegno, la madre si riprende. Ritrova le forze e riesce ora a occuparsi bene dei due figli, inoltre Tim è rifiorito grazie al gruppo di gioco e ai nuovi amici che vi ha conosciuto. 


Durante un controllo di routine dello sviluppo, una pediatra nota che la famiglia Abdelhadi, arrivata in Svizzera due anni fa dopo essere fuggita dal proprio paese, ha bisogno di sostegno. La signora Abdehadi dice di avere lei stessa problemi di salute e riporta varie difficoltà legate ai suoi tre figli. Il marito lavora a turni e quando è a casa spesso deve dormire, il che porta a frequenti conflitti con i bambini nel piccolo appartamento. La pediatra propone alla signora Abdelhadi di metterla in contatto con il servizio di accompagnamento delle famiglie, che potrebbe esserle di sostegno. La signora accetta volentieri l’offerta e una professionista del servizio di accompagnamento delle famiglie la contatta pochi giorni dopo. In seguito l’accompagnatrice, insieme a un’interprete, visita settimanalmente la famiglia e la sostiene con aiuti pratici, come l’iscrizione dei due bambini più piccoli all’asilo nido o la ricerca di un corso di lingue per la signora Abdelhadi. Organizza inoltre le visite mediche necessarie per accertare i problemi di salute della signora Abdelhadi e la accompagna agli appuntamenti. Quando l’accompagnatrice dopo un anno riduce le sue visite periodiche, la famiglia Abdelhadi è in grado di affrontare autonomamente molte situazioni quotidiane. Non solo ha ricevuto un aiuto pratico, ma ha anche imparato a orientarsi nella nuova patria e sa dove trovare sostegno.
 


Per i professionisti

Un sollievo per i casi complessi

Nei casi complessi e poco chiari, il ricorso all’accompagnamento delle famiglie non solo significa un sostegno fidato per le famiglie, ma alleggerisce anche il carico per i professionisti coinvolti. È l’accompagnamento delle famiglie a gestire il caso e ad avere una visione d’insieme sulla situazione generale. Ciò sgrava il resto della rete e crea chiarezza in merito alle competenze. 


Per la società e l’economia

Benefici a lungo termine

Investire nella prima infanzia dà buoni frutti anche sul piano economico: gli studi dimostrano che un sostegno precoce permette di risparmiare costi a lungo termine e di garantire i massimi benefici per la società. I calcoli dell’economista James Heckman mostrano che ogni franco investito può generare un beneficio sociale fino a 13 volte superiore, grazie a migliori opportunità di formazione, maggiore occupazione e minori costi consequenziali per il sistema sociale. Questo perché nei primi anni di vita si gettano le basi per tutte le principali competenze necessarie nella vita. Nella prima infanzia, situazioni incerte, stress cronico, negligenza o addirittura violenza possono influire sullo sviluppo in modo più marcato rispetto ad altre fasi della vita.

Ogni franco investito genera un ritorno multiplo

Le esperienze maturate con l’attuazione degli aiuti precoci in Germania e Austria dimostrano che: 

  • a lungo termine, il rapporto costi-benefici potrebbe addirittura essere compreso tra 1:16 e 1:24;

  •  per ogni bambino a rischio, il sostegno precoce consente di risparmiare da 400 000 a 1 milione di euro in costi consequenziali.